domenica 15 novembre 2009

domenica d'agosto

Eccola lì la lacrimuccia che ancora doveva scendere.
Dove le troviamo le risposte? Io mi sento se posso ancora più in bilico di te, ancora più compromessa da uno dei due lati ma comunque una parte di me, una fortissima parte di me capisce sul serio quello che dici. Bastare a sè stessi da un lato, necessitare dell'approvazione anche istituzionale. Sono i discorsi che ci siamo fatte in questi giorni, sono i discorsi che ci siamo fatte da sempre: mi ricordo io tu il Cesco in cucina e io quasi a sentire il dovere di scusarmi perchè vi stavo invitando a venire a vedere quella cosa che facevo in quella specie di teatro. Ti ricordi? Io mio tentativo di stare dentro alle cose, il tuo rivendicare una posizione esterna e non dobbiamo tutti essere artisti. I nostri dubbi sempre quelli e le canzoni pure, le stesse.

(http://collezione-di-tempo-perduto.blogspot.com/2009/11/running-to-stand-still.html)

domenica 8 novembre 2009

circolo grimau

La sera del 13 dicembre 1964 Pasolini è a Brescia. Lo ha invitato un circolo cittadino, il Grimau, a parlare di marxismo e cristianesimo
La stessa sera mia madre tre strade più in là ha 12 anni e mezzo e gioca con i regali di Santa Lucia. Lo stesso mio padre, in un paese della provincia. Lui di anni ne ha tredici e fa e l'anno prossimo andrà alle magistrali. Si incontreranno dieci anni dopo, ma senza saperlo, il giorno dei funerali di piazza loggia. Lei guarda dall'altro la gente che sfila in corso garibaldi, lui arriva in treno.

mercoledì 4 novembre 2009

riportando tutto a casa

Il rettore è amico di vecchia data di una mia amica delle medie.
Lei l'ho rintracciata su FB l'altroieri. La sua famiglia è tra le prime ad avere avviato un circolo di forzaitalia nel mio paese.
Dopo non siamo andate più tanto d'accordo. Il velo d'imbarazzo che iniziava a dividerci poi è diventato un solco alle scuole superiori. Però quando io ero un paria lei c'era. Eravamo due paria, nella brevissima stagione in cui stai per andare al liceo ma non sei più alle medie.
Io leggevo Tondelli, lei non mi ricordo.
E mi arriva questa mail in cui lei parla del Rettore chiamandolo col nome proprio. E allora io me lo immagino il rettore,sua moglie, nell'aria da nausea lombarda della domenica pomeriggio, l'autoblu che sfila davanti a casa mia (io e l'amica abitiamo nella stessa via, periferia di un paese alla periferia della provincia di una provincia ripiena di centri commerciali) e si arresta davanti alla villetta, modesta vicino al cimitero.
Il salotto reso lustro e compiuto dalla sua figura. Le pacche sulle spalle e i ricordi di coinquilinaggi all'università. Si, perchè proprio di quello si sostanzia il loro rapporto.
Il salotto per nulla pretenzioso, la camera color pesca dall'a., i gatti,il seminterrato, patria del fratello maggiore dove per la prima volta ho provato l'ebrezza del www, percorsi quasi segnati dalla una striscia luminosa di un uomo potente.
Lo stesso di cui ho interrotto una lezione, c'era da fare l'incontro con Cremagnani e Deaglio in aula III per presentare Uccidete la democrazia, c'erano cento persone a premere per la proiezione del film. Era dicembre 2006.